NEL SILENZIO TUTTO SI COMPIE
- shintaipe22
- 11 ott 2023
- Tempo di lettura: 2 min
APRIRE NUOVE PERCEZIONI DI NOI E DEL MONDO

Osservate per almeno un minuto la foto, in silenzio e nel silenzio.
Esaminate ogni particolare, cercate di coglierne il più possibile: colori, ombre, la forma delle foglie, il cappuccio della ghianda e … ASCOLTATE.
Ora, immaginate di toccarla: le foglie, il frutto, il peduncolo e percepite le sensazioni, sentite i rumori.
Mantenendovi in questo stato di contemplazione e silenzio, immaginate di osservare il frutto che si stacca e, cadendo a terra, si allontana dalla pianta per trovare quel punto in cui le condizioni gli permetteranno di iniziare a germogliare per generare una nuova quercia.
Così proseguirà il suo cammino, nella trasformazione, nella crescita, nell’evoluzione e nel generare nuovi frutti.
Il tutto senza far rumore, senza chiedere nulla, senza domandarsi se sia giusto o sbagliato.
Semplicemente “essendo” e manifestando ciò che è per sua natura.
TUTTE LE INFORMAZIONI SONO GIÀ PRESENTI
È tempo di osservarci con la stessa modalità che abbiamo utilizzato per scoprire la ghianda: nel silenzio, nella profonda percezione, nella più chiara intuizione provando a riscoprire i nostri talenti, le nostre vocazioni.
James Hillman, psicologo analista americano, sviluppò l’idea che dentro ognuno di noi sia presente un’immagine innata, proprio come nella ghianda è contenuta la grande quercia che da essa originerà. Ognuno di noi è un essere unico ed irripetibile e come tale possiede una propria vocazione, propri talenti che lo contraddistinguono e distinguono da ogni altro essere vivente.
Hillman sosteneva che la missione della nostra vita sarebbe quindi sviluppare la nostra vera natura, il talento innato che ognuno di noi possiede.
“Un seme di quercia darà vita necessariamente a una quercia, non a un pino né a un frassino o a un abete. Ogni quercia ha infatti delle peculiarità che la rendono unica, tuttavia sempre di quercia si tratta”. E così, secondo Hillman, succede a noi umani, che nasciamo con uno o più talenti peculiari.
Spesso però li dimentichiamo, distratti da mille attività e dalla tendenza ad uniformarci alle aspettative altrui.
Il rumore proveniente dall’esterno non ci permette di focalizzare la nostra attenzione verso la parte di noi più profonda, quella che potremmo definire “interna”.
Uno strumento preziosissimo per riuscire a trovare la direzione verso il “sé autentico”, il punto di contatto con le nostre emozioni e sensazioni più vere, è il Silenzio!
Coltivare il silenzio nella nostra quotidianità può diventare un atto sacro che, pian piano, ci aprirà le porte verso una percezione più vera di noi e del mondo. Ci permetterà di trovare la nostra centratura, le nostre radici, le nostre informazioni “originarie”.
Insomma: praticare nel silenzio e in silenzio, qualsiasi attività ci venga in mente, cambierà davvero la realtà di ciò che viviamo.




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